L'isola - Reggio Emilia Trasgressiva

L'isola - Reggio Emilia Trasgressiva

Erano diventati amici e man mano che i giorni passavano diventavano sempre più intimi. Lei, Teresa, per i suoi venticinque anni si era regalata quella settimana. Usciva da una storia complicata, e voleva stare un po’ da sola. E in luglio quell’isola era proprio adatta per isolarsi un po’. Loro invece una coppia matura, lui Pino 55 anni un uomo affascinate un po’ appesantito e Cristiana la moglie una cinquantenne magra, certo un fisico non più sodo ma Teresa la reputava una gran bella donna Per quanto riguarda Pino l’affascinava, il carattere molto estroverso ma mai invadente, e poi una persona molto colta. Parlava tanto con lui di libri e di tanto altro. Poi fisicamente non nascondeva che gli piaceva, capelli brizzolati lungi avvolti in un codino, massiccio, sul metro e ottanta, certo un po’ di pancia, ma come uomo le piaceva. Queste cose le pensava la sera quando tornava in albergo, e una volta si era masturbata pensando a quell’omone. Si vedevano sulla spiaggia e trascorrevano le ore insieme. Un giorno Cristiana si aprì con Teresa e cominciarono a toccare argomenti intimi, e che loro avevano dato una svolta alla loro vita sessuale, perché stava diventando noiosa. Ed ogni tanto trasgredivano un po’, “sai con qualche amica, amico coppia…oramai lo fanno in tanti”. A Teresa quelle parole incuriosivano ed allora cominciò anche a giustificare una serie di sguardi strani che i due ogni tanto le riservavano.
Una sera i due la invitarono a uscire con loro, una cena e due passi in paese. Dopo la invitarono a casa loro. Lì sull’isola avevano comprato casa da dieci anni.
Arrivarono a casa verso le 23.30, la sera era calda, e la casa a Teresa le piacque molto. Teresa non poteva fare a meno di pensare alle parole di Cristiana ed alle loro attitudini libertine e questa cosa la eccitava.
La casa era arredata con stile etnico, con tappeti e cuscini per terra. La invitarono a sedersi, e Cristiana propose subito di bere qualcosa. A cena erano andati un po’ giù pesanti col vino e Teresa aveva la testa che le girava, ma non si tirò indietro. E così le fu offerto un bicchiere di malvasia freddo con dei buonissimi dolcini. Flavio aveva un pantalone largo di lino beige ed una camicia bianca che gli scopriva il petto e si accese un sigaro, ed era seduto accanto a lei, Cristiana una gonnetta bianca e camicetta aderente che le stava di fronte. Cominciarono a scherzare e a ridere, e poi come per incanto qualche discorso finì su argomenti un po’ hot.
Teresa notava che Pino la osservava, e non in modo normale, e la cosa le piaceva. Loro parlavano di evasioni, di momenti da cogliere al volo, e poi di un’esperienza con un amico che era stata molto importante per liberarsi dai taboo.
Quando Pino, “Sai che sei molto carina, ti osservo sempre in costume…” e Teresa si voltò sorridendogli, “ ma dai sono piccola lo vedi …” “ E a me le donne piccole piacciono vero Cristiana?” E la moglie, “ si diciamo che non so perché a lui piacciono piccoline…ma secondo me perché lui è di stazza grossa ed è come se volesse dominare”. Questi discorsi la intrigavano, quando ad un tratto sentì la mano di Pino che si posava sulle sue cosce, lei si girò e gli sorrise, ma non si ritrasse, e lui piano piano cominciò a carezzarla. Teresa non sapeva che fare, da una parte l’istinto le diceva di ritrarsi, dall’altra si sentiva eccitata. Poi Cristiana che parlava ed osservava quello che faceva il marito e le si mise di fianco, adesso lei era tra di loro, e la donna le mise una mano sulla coscia pure lei. Teresa aveva una gonna, e loro due piano piano le salivano con le mani, lei era in silenzio gli sorrideva, anche un po’ imbarazzata, ma non le andava proprio di ritrarsi. E dopo pochi minuti le avevano tirato su la gonna e le avevano scoperto le cosce. “sei proprio bella sai…che belle cosce “ fece Cristiana mentre Pino le carezzava in silenzio l’altra coscia. Poi Cristiana si calò e cominciò a baciarle le gambe, e Teresa sentì un fremito forte perché ad un certo punto sentì la lingua della donna che leccava la sua pelle. L’unica cosa che seppe fare in quel momento fu carezzare i bei capelli castani di cristiana che era calata su di lei. Le sembrava strano, aveva avuto solo una volta un rapporto lesbico e non le era piaciuto più di tanto, ma quella donna le diceva qualcosa di molto di più. Sentì poi le mani di Pino che si poggiarono sulla camicetta, sui seni e cominciò a palparla dolcemente, e in pochi secondi le slacciò qualche bottone e la mano grossa si intrufolò sui suoi seni piccoli, fino a sfiorarle i capezzoli. Si sentì sciogliere, e una vampata di calore le salì forte dal ventre. Cristiana in quel momento le aveva adagiato la gonna sulla pancia ed aveva adesso lo slip nero di Teresa davanti la sua faccia. E cominciò a baciare il pube da sopra il tessuto, poi ci portò anche un dito, che cominciò a strusciare proprio all’altezza del clitoride. Teresa si accorse che era bagnata, lo sentiva. Pino continuava a palparle i seni e dopo qualche minuto, le sbottonò la camicetta, levandogliela e liberando le tette dal reggiseno. Si calò su di lei e cominciò a succhiarle i capezzoli, “ che gran belle tettine che hai amore …”, Qquesto solo sentì dire da Pino che poi la sua bocca fu occupata e non disse più nulla. Sentì a quel punto che Cristiana le sfilò lo slip e la gonna e lei inarcò il bacino per agevolarla, e così vide Pino che staccò per un secondo lo sguardo perso sui suoi capezzoli, per osservare la fica nuda. Teresa aveva un bel triangolo nero curato e la coppia si espresse quasi insieme a dire, “che bella fica che hai dolcezza”. Cristiana poi si alzò e si denudò subito, e così Teresa la vide, nella sua bellezza, seni grossi, con dei capezzoli grandi e una fica con una striscia nera, ed il linguine depilato. Anche Pino si staccò da lei, “be che faccio rimango vestito solo io?”, si alzò e si spogliò. E Teresa lo guardò, proprio nel momento in cui liberò il membro. Era semieretto, grosso, largo e due palle enormi che penzolavano che sembravano dei meloni. Si avvicinò a lei, e Teresa istintivamente glielo prese tra le mani, mentre lui continuava a leccarle i capezzoli. Cristiana si era tuffata tra le sue cosce ed adesso lei sentiva la sua lingua tra le labbra della fica, ma anche il dito di Pino che le titillava il clitoride. Lei gli lavorava l’uccello che adesso si era indurito, lo sentiva tra le mani, gli aveva anche tenuto le palle ed erano durissime. Poi dopo poco, Pino, “Vorrei provare ad assaggiare questo buonissimo nettare della fica di questa bella ragazza la moglie allora invitò Teresa ad alzarsi, e in quel momento con lei impiedi Pino le prese una mano e la fece roteare, “vediamo questo bel culo che ti guardo sempre in costume…” E così tutt’e due le osservarono e palparono le chiappe ammirando quel bel culo bianco tondo col segno del costume. Poi Cristiana la invitò a stendersi sul tappeto, Pino andò giù e le allargò le cosce e si fiondò con la bocca tra la sua fica, mentre la moglie si sedette sulla sua faccia offrendole le labbra umide del suo sesso. E Teresa subito ci mise la lingua ed assaggiò un sapore buono, un po’ aspro del succo della fica di Cristiana, e più sentiva la lingua del marito che le sollecitava il clitoride più lei andava sulla fica della moglie. Gemevano tutt’e due, e Teresa le teneva anche le tette grosse tra le mani e Cristiana abbassando le mani la ricambiava sfiorandole dolcemente i capezzoli. Ad un tratto la lingua di Pino andava più velocemente e Teresa sentì l’orgasmo, lui se ne accorse ed affondò meglio la faccia dentro la fica leccandola. Lei gemeva forte e lasciò dilagare il suo piacere mentre Cristiana le strusciava la sua fica sul volto e le carezzava il viso.
Appena finito l’orgasmo, Pino, “ Tesoro posso penetrarti così godi ancora?”, e lei annuì ancora in preda agli strascichi delle convulsioni. Pino si mise in ginocchio, Cristiana si staccò, dalla sua faccia, ed il marito allargò le cosce di Teresa che adesso vedeva il membro grosso e ritto. Lui lo strusciò sulla fica e piano piano lo mise dentro. Teresa lo sentì, tutto entrare, poi lui si calò e la baciò, mentre Cristiana si calò ed adesso le tre lingue si incociavano. Lui era in ginocchio e la penetrava così a cosce aperte, poi si calò un pò e le dette, un bacio appassionato con la lingua. Lei sentì il sapore della bocca di Pino che sapeva di maschio, di sigaro. Lui si muoveva piano, ci sapeva fare, faceva movimenti lenti dentro di lei. Le baciava le tette, i capezzoli, poi si sifilò e le chiese di mettersi a carponi e lei obbedì, e chiese anche a Cristiana di fare la sessa cosa. Adesso l’uomo aveva le due davanti con il culi tondi bianchi. Il culo della moglie lo conosceva fin troppo bene ma quello della ragazza lo eccitava da morire, un culo bello tondo bianco, una novità. Si posizionò dietro Teresa mentre con l’altra mano toccava la moglie e la masturbava, e così infilò il cazzo dentro la ragazza che ebbe un sussulto, e con la mano destra lavorava buco del culo e fica della moglie e con la sinistra strofinava ed infilava le dita nel buco del culo di Teresa, che per la prima volta sondava. Poi l’uomo se le succhiava e, “che buon sapore di culo”. Era un po’ stretto ma si accorgeva che piano piano si rilassava. Teresa così mise una mano da sotto e gli prese le palle grosse che penzolavano e lui sentì un piacere molto forte, “che troia che sei ha le mani di velluto e un buco del culo favoloso”, biascicò Pino. Poi sfilò e penetrò un po’ la moglie, mentre faceva lo stesso lavoro con la sinistra a Teresa che era rimasta col bacino inarcato, poi sentì staccare le mani di Pino da lei, e voltò lo sguardo, vide l’uomo col cazzo ritto che allargava le chiappe della moglie, sputò sul buco e si insalivò la cappella, e poggiò il cazzo sull’ano. “guarda come mi inculo mia moglie poi dopo tocca a te…” E Teresa vide il palo sparire piano piano dentro l’ano di Cristiana. Lei emise un piccolo gridolino ma poi cominciarono i gemiti, lui si muoveva piano, era bello vedere quel palo dentro il culo della donna dilatato al massimo, “toccale la fica così la facciamo venire” e Teresa si mise da dietro, c’erano le palle di Pino che ballavano grosse, si calò con la testa tra le cosce di Pino e adesso aveva il culo peloso dell’uomo, la fica di lei grondante e le palle che ballavano ed il membro che entrava nello sfintere della donna. E Teresa cominciò a leccare, sentiva la donna gemere, ed ogni tanto dava qualche leccata anche alle palle di Pino. Dopo qualche slinguata sul clitoride di Cristiana la donna ebbe un orgasmo inarcò il bacino e il cazzo del marito entrò tutto dentro. L’uomo la fece consumare l’orgasmo mentre Teresa non smetteva di leccarle il clitoride. Poi Pino sfilò, e Teresa si accorse che il membro era tutto pieno di umori inequivocabili. La donna appena finito l’orgasmo scappò al bagno mentre Pino era ancora col cazzo ritto sporco del culo della moglie, “adesso o ci pensi tu o mi vado a pulire, vorrei sborrare che dici?”. Teresa indecisa glielo prese un po’ in mano poi così per istinto glielo prese in bocca, sapeva di culo, cacca, ma il sapore la eccitava, “lui biascicava porca, che troia…”. Intanto Cristiana era tornata e stupita, “cazzo che puttana ti sta pulendo il cazzo”. Così Pino propose a Teresa di mettersi di nuovo a carponi, e le disse, “ti vorrei inculare ragazza…”, e lei, “fa piano mi fai male…”. Lui si calò e le leccò un po’ il buco del culo, poi le sputò sopra e si insalivò il cazzo come aveva fatto con la moglie, puntò la cappella, mentre Cristiana le allargava le chiappe con le mani, “incula sta puttanella porco…”, e così la cappella di Pino gonfia si puntò sul buco del culo di Teresa, si deformò ed entrò producendo un grido della ragazza, allora lui si fermò e fece piano, movimenti lenti e dolci, aveva capito che doveva andare piano. Però piano piano l’ano si adattava, Teresa provava piacere, sentiva il palo nel culo e da sotto adesso c’era Cristiana e sentiva la sua lingua, sul clitoride, ed ogni tanto prendeva le palle del marito con la lingua che adesso stavano scoppiano, “come vuoi che sborro tesoro sto per godere….” , Teresa era eccitata ma voleva vedere uscire il seme dell’uomo, le piaceva sempre osservare lo sperma uscire, si sfilò e si mise in ginocchio davanti lui col cazzo ritto curioso di vedere cosa facesse Teresa, che glielo prese in mano massaggiandogli le palle, e Cristiana le era accanto per vedere come faceva venire il marito. Due, tre mani di sega e con la lingua sulla cappella, e Pino emise un urlo, “sborroooooo” ed emise degli schizzi potentissimi di sperma sul collo e tette di Teresa, che non smetteva di muovergli il cazzo e tenergli le palle che man mano si svuotavano. Teresa era zuppa di sperma, l’uomo aveva cacciato una quantità mai vista di seme sul suo corpo, che le colava sulla pancia e scendeva sulla fica e cosce, Seme bianco e denso, Brava amore, brava, mi hai fatto godere tanto…” diceva Pino all’impiedi col cazzo che man mano si afflosciava. E Teresa che chiese il bagno per lavarsi a Cristiana. Poco dopo Pino entrò pure lui a lavarsi, “Tesoro sei bravissima …ti è piaciuto? SI avvicinò e le dette un bacio sulle labbra…”. Teresa gli sorrise ed annuì anche un po’ imbarazzata. Poi ritornarono e si adagiarno sui tappeti e si addormentarono un po’

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